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L’arte del futuro

In continuità con il World Artificial Intelligence Festival organizzato a Cannes dal 14 al 16 aprile e in collaborazione con la Galleria Catherine Issert, l’associazione Art-tech a organizzato un evento dal 19 al 23 aprile incentrato sull’intelligenza artificiale e la tecnologia.

Questi pochi giorni hanno presentato un panorama di esperienze scientifiche e artistiche contemporanee con Alberto Sanna, Diana Landi, Francesca Pola. Il progetto NEFFIE esposto presso la Galleria Catherine Issert può essere considerato uno degli esempi più all’avanguardia al mondo di Arte, in termini di inclusione, relazioni e tecnologia digitale.

Ognuno, grazie alla propria prospettiva, può diventare il protagonista di questa meravigliosa storia. Infatti, ogni percezione individuale dà vita a una storia unica, che può essere condivisa e aggiunta ad altre su una piattaforma virtuale e innovativa.


Composta da tre parti interconnesse: NEFFIE, COFFIE e NEFTIE.

La prima parte, NEFFIE, che è anche il titolo dell’intero progetto, attiva l’intero meccanismo neuro-estetico. Il punto di partenza è la vita reale stessa, catturata e fotografata dall’osservatore – definito “primo autore” – con una telecamera mobile o qualsiasi altro dispositivo. Ogni fotografia è un’immagine momentanea di una storia totalmente inaspettata, affascinante e imprevedibile, che però è reale.


La seconda parte si chiama COFFIE, acronimo di “Cognitive Photography”. Si tratta essenzialmente di una fotografia del tutto unica e originale, prodotta da un osservatore e dalla sua risposta cognitiva ed emotiva ad una delle Neffie sopracitate. Il processo coinvolge una complessa piattaforma tecnologica in cui il “secondo autore” esperimenterà la sua reazione neuro-estetica. In pratica, l’osservatore entra in una cabina fotografica e si siede di fronte ad uno schermo; un tecnico gli applicherà biosensori e un dispositivo di eye-tracking per esaminare le sue risposte emotive e cognitive ad una delle immagini Neffie presentate sullo schermo.

In questo esperimento, un algoritmo di intelligenza artificiale elabora i dati e, dopo pochi minuti, il risultato di questa elaborazione è disponibile sotto forma di un’altra fotografia – la metapicture di Coffie – che evidenzia i dettagli su cui l’osservatore si è concentrato, mentre il resto dell’immagine è sfocato. Questa immagine è il risultato concreto e tangibile della sua esperienza neuro-estetica.

La cabina fotografica era sempre stata un modo per scattare una foto standardizzata e impersonale dell’utente; Vaccari l’ha trasformata in uno strumento artistico che emancipa gli individui, dando a ciascuno di loro la possibilità di esprimersi liberamente. Se NEFFIE mantiene l’intenzione iniziale di Vaccari, va oltre grazie alle nuove tecnologie.

L’osservazione di un’immagine è un processo attivo che coinvolge meccanismi inconsci basati sui nostri livelli di attenzione, sulle emozioni e sulle percezioni. La fotografia cognitiva è la rappresentazione visiva di ciò che l’osservatore vede e sente di fronte a un’immagine. Ogni reazione individuale è diversa, perché ognuno ha la propria sensibilità, la propria storia e la propria identità visiva.

Grazie alla scienza e alla tecnologia, scattare una foto e osservarla diventano azioni condivisibili. L’ultima parte del codice visivo è quindi dedicata alla dimensione sociale di NEFFIE. Tutte le metapitture sono condivise sul muro virtuale della piattaforma Lieu.City.

Infatti, il suffisso “-tie” del mondo NEFTIE significa “collegamento”. In pratica, ogni metapittura unica, appartenente all’individuo che l’ha generata, è collegata a un NFT come record crittografico di proprietà che viene poi codificato in una Blockchain.